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PROGRAMMAZIONE REGIONALE DELLA SARDEGNA

Programmazione territoriale e partecipazione pubblica di qualità

Cultura e pratica della partecipazione pubblica di qualità: questo il titolo dell’evento organizzato dalla Regione Sardegna e dall'Associazione Italiana per la Partecipazione Pubblica - AIP2 che si è svolto lunedì 10 aprile presso la biblioteca regionale di Viale Trieste a Cagliari.

L’incontro è stata anche l’occasione per presentare il percorso di partecipazione nei processi di sviluppo locale, portato avanti dalla Giunta Regionale: dallo strumento di sviluppo locale partecipativo (CCLLD) promosso dalla programmazione comunitaria con l’esperienza dei GAL e dei FLAG, all’approccio territoriale nell’ambito della programmazione unitaria, con particolare riferimento alla Strategia Nazionale per le Aree Interne e alla Programmazione Territoriale.

Nella sessione pomeridiana sono state presentate alla platea le principali strategie di sviluppo locale avviate in Sardegna. Oltre ai referenti dell’Assessorato dell’Agricoltura e dell’Assessorato della Programmazione - Centro regionale di Programmazione, è stata data voce ai territori, che hanno rappresentato alcune esperienze concrete di applicazione degli strumenti di partecipazione nelle politiche pubbliche: il GAL Sulcis Iglesiente, Capoterra e Campidano di Cagliari e il FLAG Sardegna Sud Occidentale; il Progetto “la Città di paesi della Gallura” nell’ambito della Programmazione Territoriale; il progetto dell’Alta Marmilla, area pilota della Strategia Nazionale Aree Interne.

Fil-rouge della discussione è stato il nuovo approccio nel rapporto con i territori portato avanti dalla Regione Sardegna, che punta ad un’effettiva partecipazione delle comunità alle scelte strategiche regionali, favorendo la coesione sociale e migliorando nel contempo la qualità istituzionale a tutti i livelli di governo.

Una Regione che si presenta compatta, garantendo un’unica interfaccia nel rapporto con i territori, proponendo un nuovo metodo di programmazione fondato sull'integrazione di tutte le risorse disponibili - comunitarie, nazionali, regionali – e sulla partecipazione degli attori locali in tutte le fasi del ciclo di progetto (dalla programmazione all'attuazione, alla valutazione ed al monitoraggio dei risultati), in piena sintonia con la carta della partecipazione, anche nell'ottica di una maggiore responsabilizzazione dei territori nella definizione delle scelte per il proprio sviluppo.

Il metodo, che ha trovato ampio apprezzamento da parte dei rappresentanti delle altre regioni presenti all'incontro, è stato definito particolarmente innovativo e di grande stimolo ed interesse nel dibattito sulla partecipazione pubblica in Italia.

Informazione a cura dell'Urp del Centro Regionale di Programmazione

Ultimo aggiornamento: 12.04.2017


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